Vittoria Puccini, quando un’attrice diventa vera e si mette in gioco
Di Vittoria Puccini sappiamo tutto o quasi. Dai successi romantico televisivi ai film d’amore.
Pensavamo e pensiamo che il suo habitat naturale sia il set. E’ perciò con curiosità , non disgiunta da un filo di scetticismo, che abbiamo seguito la sua voglia di mettersi in gioco a teatro ed un lavoro teatrale (La gatta sul tetto che scotta) del drammaturgo americano Tennessee Williams che, su due ore di spettacolo, ha un 50% del tempo sulle spalle della protagonista.
La Puccini se l’è cavata bene, anzi direi piuttosto bene, considerando che mostri sacri del passato sia in teatro, sia al cinema (es. Liz Taylor e Paul Newman), avevano dato grandi prove di sé.
La giovane attrice ha capito che il teatro arricchisce, obbliga a fare sempre e subito ferocemente bene e, quando tra gli applausi, è partito qualche “brava” ha guardato lassù verso il loggione con aria incredula e sbarazzina.
Il tour dello spettacolo, dopo Firenze (fino al 25 gennaio al Teatro della Pergola), tocca 17 teatri: Fermo (6 febbraio); Recanati (7); Fabriano (8); Tivoli (10). E poi Corato (13 febbraio); Avellino (14 e 15); Salerno (dal 19 al 22); San Giovanni Valdarno (27); Pisa (dal 28 febbraio all’1 marzo); Roma (5-15); Venaria (17); Cuneo (18); Asti (19); Bologna (dal 20 al 22 marzo). Il tour prosegue a Verona (dal 24 al 29 marzo); Lugano (dal 31 marzo all’1 aprile) e a Napoli (8-9).
(Tania Bucci/New Press Photo)