Tag Archive for: Teatro

Pierfrancesco Favino, straordinario attore da commedia dell’arte

24 Gen
24 Gennaio 2015

Il cinema e la televisione ci avevano trasmesso un  in una dimensione sempre drammatica. E’ quindi con compiuta meraviglia che vi raccontiamo un altro Favino.

Servo per due è l’ultimo capolavoro di Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli. Accompagnato dal gruppo di attori “Danny Rose” e dall’orchestra “Musica da Ripostiglio”, Favino sceglie di portare sulla scena uno spettacolo di Richard Bean, One man, two guvnors, tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni.

La commedia di Goldoni torna a una trama italiana, ben strutturata  e mai casuale, intessuta di riferimenti storici al regime fascista, allegoria di un popolo servo….per due!?

Nella Rimini degli anni Trenta, un inedito Pierfrancesco Favino veste i panni di Pippo, servitore di due padroni. Allegro, sconclusionato, decisamente sopra le righe, è lui il protagonista indiscusso della vicenda, o meglio, è lui il responsabile di tutti gli equivoci e i malintesi che confondono i personaggi che gli girano intorno.

Pippo, senza lavoro, senza un soldo in tasca e, soprattutto, senza niente da mangiare, è alla ricerca disperata di un lavoro e il lavoro….arriva tutto insieme. 

Si ritrova a lavorare per due padroni contemporaneamente.

Dando vita a un’esilarante commedia degli equivoci, Pippo fa di tutto per riuscire nell’impresa: tenere a mente gli ordini dei due padroni, non confondere le missive indirizzate all’uno o all’altro, non farsi scoprire e, soprattutto, non farli incontrare.

“Ce la posso fare…se non mi confondo!”, ma il bello è proprio questo, è tutto qui: si confonderà…e pure troppo!!

Sfruttando tutte le suggestioni della commedia dell’arte, della farsa, della comicità dei saltimbanchi, Favino costruisce sapientemente un personaggio tipico, un servo sciocco, studiato in ogni dettaglio: nella voce, nella mimica facciale e nei movimenti, impacciati e goffi come quelli di un clown. Stupisce e fa ridere, sfonda la quarta parete, in una continua interazione con il pubblico fatta di improvvisazione, spontaneità e battute estemporanee.

A completare il tutto, l’allegria e l’energia dell’orchestra “Musica da Ripostiglio”, che irrompe nello spettacolo con una serie di vivaci intermezzi musicali: tormentoni e improvvisazioni che svelano tutta la carica  e il talento dei quattro musicisti, che danno lustro e brio all’intera rappresentazione.

*Si ringrazia Neliana Pansitta

Vittoria Puccini, quando un’attrice diventa vera e si mette in gioco

22 Gen
22 Gennaio 2015

vittoria_puccini

Di Vittoria Puccini sappiamo tutto o quasi. Dai successi romantico televisivi ai film d’amore.

Pensavamo e pensiamo che il suo habitat naturale sia il set. E’ perciò con curiosità, non disgiunta da un filo di scetticismo, che abbiamo seguito la sua voglia di mettersi in gioco a teatro ed un lavoro teatrale (La gatta sul tetto che scotta) del drammaturgo americano Tennessee Williams che, su due ore di spettacolo, ha un 50% del tempo sulle spalle della protagonista.

La Puccini se l’è cavata bene, anzi direi piuttosto bene, considerando che mostri sacri del passato sia in teatro, sia al cinema (es. Liz Taylor e Paul Newman), avevano dato grandi prove di sé.

La giovane attrice ha capito che il teatro arricchisce, obbliga a fare sempre e subito ferocemente bene e, quando tra gli applausi, è partito qualche “brava” ha guardato lassù verso il loggione con aria incredula e sbarazzina.

Il tour dello spettacolo, dopo Firenze (fino al 25 gennaio al Teatro della Pergola), tocca 17 teatri: Fermo (6 febbraio); Recanati (7); Fabriano (8); Tivoli (10). E poi Corato (13 febbraio); Avellino (14 e 15); Salerno (dal 19 al 22); San Giovanni Valdarno (27); Pisa (dal 28 febbraio all’1 marzo); Roma (5-15); Venaria (17); Cuneo (18); Asti (19); Bologna (dal 20 al 22 marzo). Il tour prosegue a Verona (dal 24 al 29 marzo); Lugano (dal 31 marzo all’1 aprile) e a Napoli (8-9).

(Tania Bucci/New Press Photo)