Il Prof. Brandani intervistato da La Nazione: “La lezione di Bernabei come manager di Stato”
“La lezione di Bernabei come manager di Stato”
Domani al Santa Maria il convegno organizzato dalla Fondazione Formiche. Brandani: “Fece grande la Rai, fondò Lux Vide, fu protagonista del suo tempo”
Professor Brandani, perché organizzare con la Fondazione Formiche, sette convegni sul libro dedicato a Bernabei?
“Festeggiare i 100 anni della nascita di Ettore Bernabei può essere l’occasione per tracciare un apologo a buon uso delle nuove generazioni, un esempio in cui successo e merito sono le facce della stessa medaglia. Bernabei è stato protagonista del suo tempo. Un giornalista autorevole, che ha diretto due quotidiani, ha guidato la Rai per 14 anni e, dopo una parentesi da manager industriale, ha dato vita a uno dei progetti imprenditoriali e culturali piĂą rilevanti in Italia: la societĂ di produzione Lux Vide. Nonostante la sua contemporaneitĂ , Bernabei condensa alcuni valori che la societĂ moderna fatica a recepire. Innanzitutto un rapporto di fedeltĂ con chi, a suo tempo, ha investito su di lui, cioè Amintore Fanfani. Un legame indelebile per Bernabei, con grande conoscenza e rispetto per il ruolo dello statista democristiano. Bernabei va narrato ai giovani come esempio di gran lavoratore. Genio, capacitĂ , ma anche quantitĂ ”.
Perché ha scelto come relatori il sindaco De Mossi e l’onorevole Maria Elena Boschi?
“Il sindaco De Mossi per due motivi: la sua grande cultura e per essere un lettore accanito di tutti i testi che spiegano i retroscena della politica; il secondo motivo per le sue capacitĂ realizzative. Ne è testimonianza la sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala. Amici ed avversari dovrebbero riconoscere che questa sala e gli altri lavori del Santa Maria hanno avuto una svolta impressionante. L’onorevole Boschi per tre sue caratteristiche: la competenza, la tenacia nell’applicarsi ai dossier che le sono affidati e soprattutto una passione politica che l’ha portata ad essere una delle figure piĂą interessanti del panorama politico italiano.
Ha qualche aneddoto della sua amicizia con Bernabei?
“Ve ne sono molti. A fine anni ’70 eravamo nel suo studio all’Italstat a confrontarci sul dilemma industria di stato oppure privata quando fummo raggiunti dal professor Petrilli, presidente dell’Iri. E alla fine la conclusione fu che esistono solo aziende amministrate bene o amministrate male perchĂ© se le aziende sono amministrate bene lo Stato riceve dividendi, investe, crea posti di lavoro. Se sono amministrate male in entrambi i casi, pubblico o privato che sia, è una mezza tragedia”.
Ricorderete Raffaella CarrĂ ?
“Anche gli immortali ci lasciano ma sono sempre lassĂą su una nuvoletta se ne sappiamo cogliere i valori, lo stile e gli insegnamenti. La Rai ai tempi della CarrĂ era una miniera di talenti. Evidentemente qualcuno sapeva scoprirli”.