La Freccia e il dialogo interreligioso. L’articolo sul convegno
Un convegno sul dialogo interreligioso. Lo ha promosso La Freccia, lo scorso 15 gennaio, a Siena, nella suggestiva cornice del Santa Maria della Scala, un tempo ospedale, attivo già all’alba dell’anno Mille, oggi prestigioso polo museale. E lo ha concepito Alberto Brandani, il nostro prof che cura ogni mese questa rubrica con sensibilità e competenza e che, nel numero di ottobre scorso, ha presentato il bel romanzo di Ernesto Ferrero Francesco e il sultano, ispiratore dell’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Formiche, con il sostegno di Civita e il patrocinio del Comune di Siena. Ed è stato proprio il sindaco Luigi De Mossi a fare gli onori di casa, davanti a una platea numerosa, attenta e partecipe al dibattito. Il convegno, moderato dallo stesso Brandani, ha fatto emergere in effetti vari spunti di riflessione, disseminati negli interventi di Ernesto Ferrero, Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, e monsignor Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino. L’avventuroso viaggio di Francesco nel 1219 in Terra Santa, fino a Damietta, sotto assedio da parte dei Crociati, e il suo coraggioso incontro con il sultano, costituiscono le radici ideali di un confronto tra Cristianesimo e Islam che, sette secoli dopo, ha condotto papa Francesco ad Abu Dhabi a firmare con Ahmad Al-Tayyib, il grande imam di Al-Azhar, il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Non a caso proprio fratellanza è stata una delle parole chiave del dibattito, insieme a dialogo, che sottende però il rifiuto delle discussioni inutili, a ponti, per unire e non dividere, e a viaggio, nel senso di movimento fisico e ideale verso l’altro. Movimento che non deve arrestarsi, perché, sono le parole di papa Francesco, «o costruiremo insieme l’avvenire, o non ci sarà futuro».