24 Luglio 2013
Di seguito l’intervista pubblicata sul sito di Formiche.
Alberto Brandani è stato rieletto presidente di Federtrasporto Confindustria, all’unanimità dei presenti.
Già presidente di assicurazioni, banche e società quotate in borsa, Brandani è stato per due decenni ai vertici del Monte dei Paschi di Siena, poi è passato all’Anas e attualmente è consigliere d’amministrazione del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, oltre che presidente della Fondazione Formiche.
Il lavoro preparatorio della Commissione dei Saggi, composta da Umbro Bernardini (Anita), Alessandro Ricci (Unione Interporti Riuniti) e Riccardo Pozzi (Agens), aveva portato alla candidatura unica del professore Brandani.
I 15 votanti, con l’astensione dello stesso, si sono pronunciati all’unanimità : Umbro Bernardini (Anita), Aldo Francesco Bevilacqua (Assaereo), Domenico Braccialarghe (Agens), Veronica Chiodini (Agens), Paolo D’Amico (Confitarma), Salvatore A. De Biasio (Unione Interporti Riuniti), Giuseppina della Pepa (Anita), Fabrizio Palenzona (Assaeroporti), Lupo Rattazzi (Assaereo), Alessandro Ricci (Unione Interporti Riuniti), Vitoantonio Santoro (Fise), Stefano Savino (Agens), Massimo Schintu (Aiscat), Angelo Sticchi Damiani (Aci).
Per il neo presidente ci sono difficoltà urgenti che il settore deve affrontare: “Lo dico da tempo e non retrocedo. L’appello è ad andare fino in fondo su tre condizioni di base senza le quali non solo il trasporto ma le imprese non vivono, specie in condizioni di prolungata caduta della domanda interna: perseguire il pagamento dei debiti della PA con tutte le accelerazioni possibili che sono ora allo studio; monitorare l’accesso al credito; mettere in campo ogni misura in grado di favorire gli investimenti infrastrutturali per i trasporti, da quelle di finanza pubblica, appostando le risorse sulle opere pronte a partire, alle defiscalizzazioni previste, ma anche con soluzioni negoziate con i concessionari dove questo contribuisca a mantenere l’equilibrio finanziario degli investimenti senza impatti insostenibili sulle tariffe. Siamo in Confindustria: la manifattura è la grande ricchezza del Paese, ma deve essere in grado di muoversi per raggiungere i mercati, vicini e lontani”.