Si è svolto lo scorso 22 giugno a Roma, presso il Centro Studi Americani, il convegno “Ruolo delle Fondazioni bancarie; banche, direttive europee, economia reale” organizzato da fondazione Formiche di Alberto Brandani. È intervenuto l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio (foto di Umberto Pizzi), che si è detto perplesso sulla vigilanza unica sulle banche in capo alla Bce.
“Quando la vigilanza era esercitata dalle banche centrali nazionali i risparmiatori italiani non hanno mai perso una lira”, ha detto Fazio – scrive Askanews – La vigilanza sulle banche deve avere “natura preventiva, ma per fare questo il vigilante deve stare sul territorio del vigilato. Qui invece tutto viene centralizzato a Francoforte. Se guardiamo agli Usa, la vigilanza non la fa mica la Fed di Washington, ma le Fed dei vari distretti territoriali” ha sottolineato Fazio.
Giuseppe Guzzetti, riconfermato presidente dell’Acri, ha vantato come merito delle Fondazioni il contributo a difendere l’italianità. “Se il centro decisionale sta a Parigi e non a Roma non è vero che non fa differenza”. E’ stato uno dei passaggi del suo intervento.
Stefano Cingolani per Formiche.net (articolo rilanciato da ItaliaOggi) ha riportato i passaggi cruciali del Convegno. In rassegna stampa trovate pure l’articolo di Eugenio Fatigante su Avvenire, Franco Bechis su Libero ed i due articoli di Antonio Signorini pubblicati su Il Giornale.
Lo stesso Franco Bechis ha prodotto un video con alcuni passaggi dell’intervento dell’ex Governatore Antonio Fazio. Eccolo:
Franco Masoni ha intervistato lo scorso Luglio il Prof. Brandani nel corso della sua trasmissione “Ping Pong”, andata in onda su Canale 3 Toscana. Brandani è uomo di cultura e oltre ad alcuni passaggi sulla laboriosa Fondazione Formiche, si è soffermato con il Masoni sul Premio Letterario Isola d’Elba Raffaello Brignetti. Brandani racconta un aneddoto piuttosto curioso, episodio che dà avvio ad una collaborazione oramai trentennale (il Professore presiede il Premio Letterario e la Fondazione Formiche). A metà anni ’80 Geno Pampaloni convocò Brandani alla Facoltà di Lettere a Firenze, dove trovò la grande Giuria del Premio, e gli disse: “Questo Premio è rimasto chiuso per undici anni, per mancanza di fondi, mica si potrebbe trovare un milioncino?”. Da lì incominciò un sodalizio tutto volontariato che ha portato il Premio a essere considerato tra i primi 30 premi letterari d’Italia.